Le Intolleranze Alimentari Più Diffuse
Dolori addominali, gonfiore, colite, gastrite, stipsi, diarrea, ma anche pruriti, eczemi, crampi, sinusite e palpitazioni possono nascere dalle nostre scelte alimentari. Ciò non dovrebbe stupire data la rilevanza del cibo, carburante del nostro organismo nonché fonte di immensi piaceri e di alcuni malesseri. Il rapporto tra gli esseri umani ed il cibo è, infatti, eccezionalmente complesso: obesità, anoressia, bulimia, allergie, intolleranze alimentari sono disturbi sempre più diffusi tra la popolazione del mondo occidentale, allettata continuamente da lauti banchetti che possono tuttavia rivelarsi deleteri per il nostro organismo, come nel caso delle intolleranze alimentari.
Cos'è l'intolleranza alimentare
L'intolleranza alimentare è una reazione anomala dell'organismo verso particolari cibi. Non si può parlare quindi di allergia dal momento che l'intolleranza non coinvolge il sistema immunitario quanto, piuttosto, quello metabolico. In altre parole la persona che presenta una specifica intolleranza verso un alimento non è in grado di assimilarlo in maniera corretta, ma ciò non comporta reazioni da parte del sistema immunitario.
Ciò non significa tuttavia che l'intolleranza alimentare sia da sottovalutare; al contrario l'impossibilità per il nostro organismo di assorbire un cibo può causare sintomi significativi già citati in precedenza e tra i quali ricordiamo prurito, emicrania, palpitazioni, gastrite etc...
Le intolleranze alimentari possono essere di vari tipi:
- Intolleranze farmacologiche: possono derivare da sostanze presenti in alcuni farmaci ed alimenti, come ad esempio le xantine che si trovano in caffè e tè e possono causare sintomi tra i quali tachicardia ed acidità digestiva.
- Intolleranze metaboliche: nascono da carenza, o assenza, di enzimi impiegati nel metabolizzare alcuni aminoacidi. Ad esempio è molto diffusa l'intolleranza al lattosio, zucchero contenuto nel latte la quale deriva da una carenza dell'enzima lattasi. In questo caso insorgono problemi nella digestione del lattosio i quali possono causare disturbi gastrointestinali, tra cui gonfiore, dolori addominali e diarrea.
- Intolleranze agli additivi chimici di frequente presenti nei cibi che ingeriamo quotidianamente. Conservanti, dolcificanti, esaltatori di sapidità possono infatti produrre sintomi come nausea, mal di testa, dolori addominali o asma. Naturalmente ciò non significa che sia necessario evitare alimenti con conservanti o dolficanti, impresa fra l'altro ardua, ma si tratta di un invito a prestare la massima attenzione alla comparsa dei primi sintomi per evitare di aggravare il proprio stato di salute.
Una delle intolleranze alimentari più diffuse è certamente quella al lattosio, causata dalla difficoltà di digerire lo zucchero presente nel latte, della quale tratteremo di seguito nel sito.
Molto importante, anche in ragione della crescita del numero di persone interessate, è pure l'intolleranza al glutine, proteina presente in tanti cerali (frumento, segale, orzo etc...) una cui parte non riesce ad essere assorbita dall'intestino dei soggetti affetti da questa particolare intolleranza alimentare.
Fortunatamente non mancano alimenti alternativi, creati proprio per le persone intolleranti al glutine che si possono acquistare nelle farmacie e nei supermercati, pur essendo innegabile che nella nostra tradizione culinaria è davvero complesso escludere completamente farine di frumento, orzo o segale e pertanto è sempre necessario restare vigili, imparando a percepire i segni d'allerta lanciati dal corpo prima che la salute peggiori.
Di seguito vedremo come diagnosticare le intolleranze alimentari e quali siano le più diffuse nel nostro paese.